Piano triennale per la prevenzione della corruzione
e per la trasparenza
L’approvazione della Legge 190/2012 (cd. “Legge anticorruzione”) ha introdotto, nell’ordinamento italiano, un sistema di contrasto alla corruzione articolato, a livello nazione, con l’adozione del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) e, a livello di ciascuna amministrazione, mediante l’adozione di Piani di Prevenzione Triennali (PTPC, Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione).
Il PNA, previsto dall’articolo 1, comma 2-bis, Legge 190/2012 è adottato dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ed ha le seguenti caratteristiche:
- è un atto generale d’indirizzo rivolto ai soggetti destinatari della Legge 190/2012;
- ha durata triennale ed è aggiornato annualmente;
- per settori di attività, individua i principali rischi di corruzione ed i relativi rimedi;
- contiene l’indicazione di obiettivi, tempi e modalità per l’adozione e l’attuazione delle misure di contrasto alla corruzione.
- le pubbliche amministrazioni, che adottano il Piano di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPC)
- gli enti pubblici economici, gli ordini professionali, le società di controllo pubblico (escluse le società quotate), le associazioni, fondazioni e gli enti di diritto privato, anche privi di personalità giuridica, con un bilancio superiore a 500.000 euro, la cui attività sia finanziata, in modo maggioritario per almeno due esercizi consecutivi nell’ultimo triennio, da pubbliche amministrazioni e in cui la totalità dei titolari o dei componenti dell’organo di amministrazione o di indirizzo sia designata da pubbliche amministrazioni. Tali soggetti sono tenuti ad adottare misure integrative rispetto a quelle già in uso ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001
Tra le disposizioni maggiormente significative introdotte dalla Legge 190/2012 troviamo:
- la predisposizione e l’aggiornamento periodico di un Piano triennale di prevenzione della corruzione che fornisca una valutazione del livello di esposizione al rischio di corruzione degli uffici, e indichi quali interventi organizzativi intraprendere per limitare detto rischio e le misure per il relativo monitoraggio, accompagnato da un adeguato piano formativo
- l’individuazione e la nomina di un Responsabile della prevenzione della corruzione (RPC) incaricato di verificare l’idoneità e l’efficace attuazione del suddetto Piano, proponendo eventuali modifiche.
Il RPC risponde anche sul piano disciplinare, oltre che per il danno erariale e all’immagine dell’ente, salvo che provi di aver predisposto, prima della commissione del fatto, il Piano di Prevenzione e di aver efficacemente vigilato sulla sua attuazione.
Il nostro approccio metodologico
Forward è in grado di supportare gli enti in tutti gli aspetti relativi alla consulenza legale e direzionale, fornendo assistenza e formazione al fine di consentire all’ente la realizzazione autonoma del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT), così come è richiesto dall’articolo 1, comma 8, della Legge 190/2012.
Il nostro approccio tiene conto di ogni singola specificità dell’ente, affinché lo stesso possa limitare i fenomeni corruttivi così come intesi dalla normativa nazionale e dall’Autorità Nazionale Anticorruzione.
- consulenza legale e direzionale, strumentale all’elaborazione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e la trasparenza;
- assistenza e formazione ai dirigenti che effettueranno la Mappatura dei rischi specifici;
- assistenza e formazione ai dirigenti che Predisporranno il PTPC;
- assistenza e formazione in materia dei contenuti “Amministrazione Trasparente”;
- assistenza e formazione ai dirigenti che redigeranno le Procedure interne;
- assistenza e formazione per le Procedure Whistleblowing;
- assistenza e formazione sulle modalità di Adozione e Pubblicazione del Piano;
- formazione ai dirigenti sui criteri di scelta coerenti con i requisiti di legge per l’individuazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Responsabile della Trasparenza (in sigla RPCT);
- formazione divulgativa al Presidente, ai Consiglieri, al RPCT e a tutto il personale dell’Ente.